Con questo termine si definisce una alterazione del film lacrimale, cioè il fluido sempre presente sulla superficie della cornea. Il fluido lacrimale ha molte funzioni: difende dalle infezioni perché è costantemente rinnovato e rimuove dall’occhio germi e sostanze irritanti presenti nell’aria; contiene agenti chimici antinfettivi come il lisozima; protegge dall’essiccamento le cellule della superficie oculare: rende la superficie della cornea perfettamente “liscia” , migliorando le sue qualità ottiche e rendendo la vista più precisa.
Il fattore predisponente più importante è l’età: l’occhio secco è infatti più frequente oltre i 60 anni di età. Tuttavia molte altre cause possono entrare in gioco: dall’uso protratto di lenti a contatto, a disturbi ormonali, all’assunzione di farmaci quali beta-bloccanti, diuretici, miorilassanti e ansiolitici, o anche solo il fatto di bere poco. Nei casi più lievi il fastidio appare soltanto in particolari situazioni, come la permanenza in spazi chiusi con aria condizionata troppo asciutta e con luci artificiali, l’utilizzo prolungato di computer o video games oppure un’alimentazione non corretta. I sintomi sono bruciore o sensazione di corpo estraneo come “sabbia” negli occhi:
Anche alcune malattie generali possono influire sulla superficie oculare modificando la quantità e la qualità del fluido lacrimale: è il caso della blefarite, un’infiammazione delle palpebre che non permette ad alcune ghiandole in esse contenute (dette ghiandole di Meibomio) di produrre una sostanza utile per stabilizzare il film lacrimale.
Le lacrime artificiali tentano di sostituire le lacrime naturali cercando di ristabilire la composizione. L’effetto terapeutico è temporaneo, per cui si va da due applicazioni al giorno nei casi più lievi fino ad un’applicazione ogni due ore in quelli più gravi. Le lacrime artificiali non sono tutte uguali: i consigli dell’oculista sono preziosi per individuare il prodotto più indicato per ogni persona.